Zekkini

ORE 22,00

LE SACRE TAVOLE DEL PAROLIBERISMO SONICO
(LA PRIVATIZZAZIONE DEL LINGUAGGIO)

scritto, diretto ed interpretato da Zekkini con l’ausilio delle Casalinghe Lesbiche di Teramo

Da decenni ormai si parla con sempre maggiore insistenza di privatizzazioni e liberalizzazioni in campo economico-politico, nonché di “liberazioni” nella dimensione sessuale-affettiva dell’individuo. I risultati sono discutibili: l’uomo è forse più incatenato di prima nelle spire della burocrazia e dell’incomunicabilità. Per quanto riguarda invece il “liberismo della parola”, nonostante i nobili tentativi delle avanguardie storiche (dal Futurismo al Lettrismo, passando per il movimento Fluxus), esso non è ancora riuscito ad ottenere il favore del grande pubblico. Ed è proprio questo l’alto obbiettivo che si pone Zekkini con l’ambientazione post-contemporanea “Le sacre tavole del paroliberismo sonico”: accompagnato dal sublime rumorismo che scaturisce dalle “scatole soniche” di Francesco Cavaliere (Vri-il) nonché dal classicissimo violoncello di Antonello Manzo, Zekkini strappa le parole dal loro contesto utilitario rendendole pure entità autonome, le inframezza con fischiettii, vocalizzi, soffi e silenzi – ricomponendole infine in un nuovo linguaggio. I brandelli di senso che faticosamente si fanno strada in questo scardinamento sintattico assumono una valenza mistica; infatti Zekkini ha composto questi poemi in stato di trance, dopo aver partecipato a una cerimonia induista in un tempio balinese situato in una grotta popolata da pitoni. Uscendo dalla grotta dopo un’intensissima sessione di “contemplazione collettiva del vuoto cosmico”, Zekkini ha avuto la visione del Dio Ganesha che gli ha dettato “Le sacre tavole del paroliberismo sonico”.

Si tratta dunque di un’operazione di impronta mistica tendente a privatizzare il linguaggio, a parlare un’altra lingua, la propria, rendendone impossibile la strumentalizzazione o il fraintendimento.

L’ambientazione avrà un impianto prettamente sinestetico, da gran varietà post-contemporaneo.

Oltre all’interpretazione delle “sacre tavole del paroliberismo sonico” (tra cui la già nota “Manzotin mantra”), essa comprenderà infatti:

· Raffica di aforismi inediti post-contemporanei

· Due conferenze-lampo di minuti 11 dal titolo:

“Uno dei diritti fondamentali dell’uomo è il diritto di essere bellicoso”

“L’omosessualità in Giappone nell’epoca Tokugawua”

· Presentazione di un nuovo quadro post-contemporaneo (serie numerologica) dal titolo:

“Vivere è una vergogna”

· Declamazione collettiva dei principali motti e parole d’ordine della propaganda post-contemporanea.

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