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sabato 25/08/2018

Todays festival Concerto Echo and the bunnymen + Mogway

L'esibizione del My bloody valentine è stata annullata. Al loro posto suoneranno i Mogway


Dopo gli annunci degli unici concerti italiani di the war on drugs, king gizzard and the lizard wizard, e my bloody valentine, si arricchisce il cartellone di uno tra i festival piu’ ambiziosi della stagione italiana.

Gli echo & the bunnymen, una delle rock band britanniche più influenti della storia moderna, passati alla storia con tre dischi d’oro e tredici album di successo, annoverati tra i più grandi e inarrivabili di tutti i tempi.
il gruppo, tra i più affascinanti e longevi della storia del rock pop britannico, sarà a torino sul palco di todays sabato 25 agosto insieme a my bloody valentine. e la storia continua...

My bloody valentine
Guidati dal chitarrista kevin shields, i my bloody valentine sono considerati una delle band più importanti degli anni novanta: arte astratta, una dimensione parallela, un sogno ad occhi aperti. a 30 anni dall'uscita del capolavoro “loveless”, il gruppo, riferimento ineludibile nella storia dell’alternative rock, sarà a torino sul palco di todays sabato 25 agosto. ed e' gia' storia.

INGRESSO: EURO 25 + d.p.
con MY BLOODY VALENTINE

+ altri artisti da annunciare

Prevendite GIA' attive: www.ticketone.it

TODAYS. Il festival

sPAZIO211 open air
Parco Sempione, Via Cigna 211 – Torino (It)

apertura porte: ore 18:00 / inizio concerti: ore 19

biglietto singola giornata (con accesso a sPAZIO211): 25 eu + d.p.

abbonamento 3 giorni (24, 25 e 26 agosto con accesso a tutti i concerti): 80 eu + d.p.


Informazioni e prevendite biglietti singoli ed abbonamenti:

Ticketone – www.ticketone.it – ph: 892 101

e presso tutti i punti vendita autorizzati


VENERDI 24 AGOSTO:
THE WAR ON DRUGS – KING GIZZARD AND THE LIZARD WIZARD – more t.b.a.

SABATO 25 AGOSTO:
MY BLOODY VALENTINE - ECHO AND THE BUNNYMEN – more t.b.a.

Echo and the bennymen
Nel 1978 in una Liverpool che ritorna improvvisamente swinging e luccicante, vera fucina di idee e artisti come non si vedeva dai tempi dei Fab Four, nascono gli ECHO & THE BUNNYMEN, alfieri della transizione dal post-punk al pop psichedelico di grande suggestione e impatto melodico all'alba degli anni 80. A capitanarli sono il chitarrista Will Sergeant e il leader, e voce del gruppo, Ian McCulloch, che riusciranno ad avere tanto successo da giocare per alcuni anni nella "premier league" del pop d'oltremanica, insieme a U2 e Simple Minds, e a influenzare molte delle successive evoluzioni della musica britannica.



Preceduto dal singolo "Pictures On My Wall", il loro primo album Crocodiles esce nel 1980, ed entra di fatto nel novero degli album fondamentali della new wave inglese. La band si rivela subito straordinaria, a partire da una sezione ritmica in grado di unire propensione melodica, potenza e inventiva, fino alla chitarra elettrica di Sergeant, che si presenta come un vero guitar hero per la generazione post-punk, forte di un repertorio ricchissimo di idee e di uno stile che riprende la psichedelìa anni 60 alla luce delle innovazioni introdotte dal primo album dei Television. Su tutto campeggia l'istrione McCulloch, giovane esegeta di David Bowie e Jim Morrison, col suo timbro basso e soulful e il suo repertorio di lamenti, recitazioni e di ottime intuizioni melodiche. Mai veramente sopra le righe, carismatico, il suo contributo è il perfetto complemento a quel misto di concisione ed espressività che fa di Crocodiles un grande album storico.



Dopo il primo disco la fortuna del gruppo continua a crescere, raggiungendo il successo e la vetta delle classifiche inglesi e statunitensi con Heaven Un Here del 1981, Porcupine del 1983, e Ocean Rain del 1984, considerato il capolavoro della band e contenente il singolo che li ha resi famosi in tutto il mondo, The Killing Moon. In poco tempo la band sale alla ribalta coniando uno stile melodico prima inesistente, un ibrido di psichedelica e pop rock con arrangiamenti sontuosi. ECHO & THE BUNNYMEN hanno avuto quella attitudine positiva e visionarietà naif che li ha portati a guidare la gioventù fuori dalle secche angosciose del post-punk, verso i romanticismi pop di metà anni ottanta e le celebrazioni edoniste della Cool Britannia, realizzando quella seconda "British invasion" con cui la new wave britannica ha colonizzato le radio Usa.



Nel 1985 esce la racconta Songs to Learn and Sing e nel 1987 un album omonimo.

Il clima all’interno della band però è ormai cambiato: nel 1988 McCulloch lascia il gruppo per dedicarsi alla carriera da solista e un anno dopo il batterista Pete De Freitas muore in un incidente stradale in moto.
Nel 1994 McCulloch e Sergeant tornano a lavorare insieme sotto il nome di Electrafixion e tre anni dopo si riforma il trio originale con il bassista Les Pattinson. Il gruppo ritornato compatto pubblica prima l'album Evergreen (1997) e poi, tra un tour e l’altro, registrano gli album Flowers (2001) e Siberia (2005). Collaborano con loro ai concerti il batterista Simon Finley, il bassista Stephen Brennan, il chitarrista Gordy Goudie e il tastierista Paul Fleming.



Dopo anni nel 2008 esce lun nuovo album in studio della band, The Fountain, prodotto dallo scozzese John McLaughin (Busted, Five), che riporta gli ECHO & THE BUNNYMEN alle altissime vette creative dei loro esordi, ma con una nuova e sincera sensibilità moderna che consacra i loro 30 anni di carriera. Per celebrare questa occasione nel settembre dello stesso anno la band viene invitata ad esibirsi con il loro capolavoro del 1985 Ocean Rain a Londra presso la Royal Albert Hall e a New York presso il Radio City Music Hall per concerti sold out. Le recensioni dei concerti parlano di live “euforici” e “trascendentali”, di un romanticismo e una grandiosità senza tempo.


Gli ECHO & THE BUNNYMEN guidati da Ian McCulloch tornano nel 2013 con un nuovo album Meteorites, prodotto da Youth (Killing Joke, The Verve, Crowded House...), e un tour europeo con il co-fondatore Will Sergeant insieme a Gordy Goudie (chitarra) e Stephen Brannan (basso).

I Bunnymen hanno lasciato una traccia indelebile e fondamentale nella storia del rock: sono innumerevoli le band che negli ultimi 20 anni hanno attinto al suono e allo stile dei Bunnymen, acclamati da una nuova generazione di discepoli: dagli Oasis ai Coldplay, dai The Dandy Warhols ai Glasvegas, dai Verve ai primi Radiohead, da Courtney Love ai Killers (che hanno interpretato la loro hit Bring on the Dancing Horses agli Ema 2008).



Di recente, brani del loro repertorio sono stati riproposti da popolari serie Netflix all’interno delle rispettive colonne sonore: gli autori di Stranger Things hanno utilizzato “Nocturnal Me”, la canzone "Pictures On My Wall" fa parte della colonna sonora della serie TV The Americans, mentre quelli di 13 Reasons Why hanno utilizzato “The Killing Moon”, che appare anche nella colonna sonora di Donnie Darko, La ragazza della porta accanto, Un lupo mannaro americano a Londra... canzone reinterpretata anche dal gruppo musicale Nouvelle Vague, tra le loro più famose cover.



Con dodici album in studio alle spalle e a quaranta anni dalla loro fondazione quest'anno, la band non sembra intenzionata ad arrestarsi! A quattro anni di distanza dal precedente Meteorites, gli ECHO & THE BUNNYMEN, e il loro indimenticabile mix tra post-punk e psichedelìa, hanno annunciato il loro tredicesimo album in studio nel 2018: "The stars, the oceans & the moon", prodotto dal versatile Andy Wright (già al lavoro con tantissimi, tra cui Annie Lennox, Pavarotti, The KLF, Jeff Beck e Gianna Nannini) e presentato letteralmente come «Bunnymen Classics Transformed & New Songs With Strings & Things Attached».
Ian McCulloch, frontman del gruppo, ha dichiarato: “I’m not doing this for anyone else. I’m doing it as it’s important to me to make the songs better. I have to do it.”
Il disco uscirà a maggio 2018, mese in cui Ian McCulloch e Will Sergeant daranno il via a una serie di sei date nel Regno Unito con show conclusivo, in grande stile, alla Royal Albert Hall di Londra il 1 giugno, per poi arrivare a Torino sabato 25 agosto sul palco di TODAYS con MY BLOODY VALENTINE.


Fin quando nel Regno Unito ci sarà gente come ECHO AND THE BUNNYMEN, è certo, il rock inglese non morirà mai!


My bloody valentine

I MY BLOODY VALENTINE sono considerati una delle band più importanti dei primi anni novanta, nonché fondatori del genere shoegaze.
La storia dei MY BLOODY VALENTINE comincia nei primi anni 80 in Irlanda, in piena cultura batcave, all'insegna di lugubri scenari dark-punk: è a Dublino che Kevin Shileds e l'amico batterista Colm O'Ciosoig si mettono in luce con il nome di Complex. Quindi, i due si trasferiscono a Berlino dove, nel 1984, ingaggiano il cantante Dave Conway e la tastierista Tina, pubblicando per la tedesca Tycoon “This Is Your Bloody Valentine”, mini album col nuovo nome della band (ispirato da vecchio film horror): un disco cupo e furioso, nello stile di Birthday Party e Stooges in cui il loro retroterra "gotico" riecheggia in brani di rock'n'roll trascinante, in bilico tra Cramps e Doors.


Un anno dopo i MY BLOODY VALENTINE sono di nuovo a Londra con una nuova formazione (fuori Tina, dentro la bassista Debbie Googe) e un nuovo Ep “Geek” (ancora influenzato dal gotico, con brani alla Nick Cave). È allora che Joe Foster della Kaleidoscope li ingaggia per una serie di mini-cd: il primo, il 12 pollici “The New Record By My Bloody Valentine”, comincia a mettere a fuoco il progetto musicale di Shields e soci, un incrocio di umori psichedelici e chitarre fuzz.

Trascorrono pochi mesi e un altro Ep, prima del nuovo e definitivo cambio di formazione: fuori il cantante Dave Conway, destinato alla carriera di scrittore di fantascienza, e dentro l'affascinante chitarrista e vocalist Bilinda Butcher.
Con questo assetto la band pubblica prima l'interlocutorio “Strawberry Wine”, quindi l'Ep della consacrazione “Ecstasy”, uscito nel 1987 per la Lazy Records in tremila copie, tutte sparite in un paio di settimane. Il disco viene definito dalla critica "un incrocio tra i Velvet Underground e i Cocteau Twins", ma il riferimento principale è il punk-pop sinistro e distorto dei Jesus And Mary Chain, mitigato da una vena psichedelica presa in prestito dall'acid-rock dei 60 e da uno spiccato gusto per l'etereo.

Preceduto dal deflagrante singolo "You Made Me Realise", la band firma con la Creation Records e alla fine del 1988 arriva “Isn't Anything”, primo vero album per la band di Shields, di cui quest'anno ricorre il trentennale.
Giocando sulla resa ipnotica delle distorsioni e sulle "glide guitar" (un'esasperazione dell'effetto di tremolo), i MY BLOODY VALENTINE disegnano un intenso itinerario di stordimento, estasi e tormento, dolcezza e aggressività. Un travolgimento emotivo segnato dal contrasto fra l'impalpabile e sofferta voce di Bilinda e il muro di chitarre impastate di suono di Shields che delineano in modo chiaro lo scopo del loro progetto musicale: raggiungere una sorta di "nirvana acido" attraverso sonorità sfumate, ronzii eterei, vortici di dissonanze.

Grazie soprattutto a questo disco i MY BLOODY VALENTINE diventano un "caso internazionale", cominciando a esercitare una notevole influenza sulla scena indie-rock britannica e gettando le basi per la nuova generazione "dream-pop".

Seguono altri due Ep (il languido Glider e il più manieristico Tremolo), che precedono l'uscita di quel “Loveless” destinato a essere ricordato come il capolavoro della band di Shields, e considerato unanimamente la pietra miliare del rock anni novanta.
Un macigno di suoni caotici, stratificati e sovrapposti, che non concede pause, che trascina in un viaggio che è insieme infernale e celestiale. Il tutto orchestrato dal luminoso e folle genio di Kevin Shields, che ha scritto, arrangiato e prodotto l'album, ed è sempre lui che, facendo largo uso di campionamenti e manipolazioni di ogni genere, è riuscito a deformare la musica fino a renderla un unico, compatto, muro di suoni stranianti e martellanti, toccando spesso e volentieri la pura avanguardia.

La voce della Butcher dolce e distante come quella di un angelo (o di un diavolo tentatore?) incontra il rumore più aggressivo delle chitarre di Shields che diventa estasi paradisiaca, e realizza quel tentativo inedito e probabilmente ineguagliabile di noise "da camera" dove tutto si fonde alla perfezione, con una naturalezza sconcertante, ennesima dimostrazione di come il genio dei MY BLOODY VALENTINE sia tutto nella loro abilità davvero unica a rendere omogeneo ciò che apparentemente sembra inaccostabile.

Dato alle stampe questo capolavoro, i MY BLOODY VALENTINE si perderanno in una fase di indecisioni e dissapori, che provocherà le defezioni prima di Googe (che andrà a formare gli Snowpony) e poi di O'Ciosoig. Le registrazioni della band si fecero sempre meno frequenti, lasciando Shields, autore di tutta la musica dei MY BLOODY VALENTINE, solo a lavorare in studio, anche se non venne mai ufficializzato lo scioglimento.

Shields collaborerà poi con Experimental Audio Research e Primal Scream, Dinosaur Jr. Yo La Tengo e Brian Eno. Collabora inoltre a diverse colonne sonore per la regista Sofia Coppola e all’album di letture The Coral Sea di Patti Smith.
Con Bilinda Butcher, finita chissà dove, manterrà una fragile amicizia, dopo una tormentata relazione sentimentale conclusa nel 1994.

La parabola dei MY BLOODY VALENTINE durò praticamente lo spazio di due straordinari album, “Isn't Anything” e “Loveless”. In questi due lavori è racchiusa tutta l'enorme portata innovativa della loro opera, una vera e propria rivoluzione che avrebbe segnato molto del rock a venire: quello realizzato da Shields e compagni è un ibrido pressoché inconcepibile, eppure grazie a loro diventato realtà, tra le armonie stravolte dal rumore dei Velvet Underground e quelle fragili e sognanti dei Cocteau Twins; i My Bloody Valentine erano garage-rock e acid-rock, erano la psichedelia più lisergica e il dark-punk più oscuro, erano una pop-band di stampo beatlesiano travestita da noise-band "radicale", e viceversa. Erano tutto e il contrario di tutto. I MY BLOODY VALENTINE sono tutto ciò!

Dopo anni di annunci e smentite, a 22 anni di distanza da “Loveless”, finalmente la mattina di domenica 3 febbraio 2013 vengono diffuse via web le nove tracce del grande ritorno della band: M B V. Ed è subito un diluvio di elettricità, una pioggia di synth, le voci che restano sommerse dal magma musicale, insomma tutto ciò che costituisce il marchio di fabbrica della band: una ritmica poderosa, architetture sonore stratificate, voci che non si capisce se procedano normalmente o al contrario, in cinque minuti e spicci densi di tanta roba, che già da soli giustificano tutta l’attenzione del mondo su questo lavoro.

A 30 anni da “Loveless” I MY BLOODY VALENTINE hanno annunciato i loro primi concerti dopo anni: la band di Kevin Shields suonerà quest'estate in Giappone al festival Sonicmania con Nine Inch Nails e Marshmello, suonerà a Roskilde e al Meltdown curato da Robert Smiths dei The Cure...e in DATA UNICA ITALIANA saranno a TODAYS a Torino, sabato 25 agosto.
Lo scorso mese di dicembre Kevin Shields a parlato del nuovo album al quale la band irlandese sarebbe al lavoro, dopo l’ultimo “m b v” di quattro anni fa e che potrebbe uscire proprio quest'anno!
Shields dichiara che “paragonato a m b v, quest'album sarà come se qualcuno lo prendesse e calasse dell’acido su di esso o creasse uno scontro dimensionale o qualcosa del genere. È dappertutto”. Il chitarrista ha detto a Rolling Stone che il gruppo ha intenzione di suonare live prima dell'uscita del nuovo disco: “Aiuta a fare l’album; aiuta a realizzarlo”, perciò TODAYS sarà l'unica occasione italiana per assistere a questo evento storico.

Partendo dal dark-punk e dal noise-pop, gli irlandesi MY BLOODY VALENTINE sono approdati a una singolare commistione tra acid-rock psichedelico e atmosfere eteree, che passerà alla storia sotto il nome "shoegazing". Un macigno di suoni caotici, stratificati e sovrapposti, che non concede pause, che trascina in un viaggio che è insieme infernale e celestiale. I MY BLOODY VALENTINE hanno ancora molto da dire!


"Siamo partiti col piede sbagliato e non siamo mai passati a quello giusto!"
Kevin Shields 1991

www.mybloodyvalentine.org
www.facebook.com/mybloodyvalentine
twitter.com/theofficialmbv

Guarda il video di “Only Shallow”: https://youtu.be/FyYMzEplnfU
Guarda il video di “When You Sleep”: https://youtu.be/l9-NOIalUYU

TODAYS FESTIVAL
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Evento inserito il 12/04/2018, ultimo aggiornamento del 16/08/2018, visto 1319 volte (rate:2.32)

Spazio 211

Via Cigna, 211

Torino

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