“Italiani brutta gente” anteprima dell’ultimo romanzo della serie “Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico”

mazzoniDa “Italiani brutta gente” alle “Acrobazie mentali di provincia”
Incontro con Lorenzo Mazzoni e l’ispettore anarchico Pietro Malatesta

Una chiacchierata con l’autore ferrarese Lorenzo Mazzoni che presenterà “Italiani brutta gente”, l’ultimo romanzo della serie di “Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico”, e le sue ultime fatiche letterarie. Da “Perduto” ad “Apologia di uomini inutili” (vincitore del premio internazionale Liberi di Scrivere Award), da “Termodistruzione di un koala” a “Le bestie. Kinshasa Serenade”, da “Nero ferrarese” a “Le acrobazie mentali di Ivan Mostarda”.

Modera l’incontro Licia Vignotto (Listone Mag)

Letture, performance e disegni di Andrea Amaducci

 

Domenica 4 maggio ore 18.20

25 aprile SEMPRE!

25aprileUna giornata di festa e di lotta. 
Come da tre anni a questa parte, celebriamola insieme al Centro Sociale La Resistenza Ferrara.

“Non temo di essere dimenticato. Temo di essere un giorno commemorato da un oratore ufficiale , che parla di noi leggendo un discorso scritto da un altro. Intorno le autorità, i bambini col grembiule pulito, i carabinieri sull’attenti” (scritto su una porta del carcere di Udine da un Partigiano prima di essere impiccato, 1944)

 

Continua a leggere

DIGIUNO A SOSTEGNO DEI DETENUTI – Anche Ferrara si mobilita per la primavera carceraria –

6429894647_e63aafc12b_m

DIGIUNO A SOSTEGNO DEI DETENUTI
– Anche Ferrara si mobilita per la primavera carceraria –

Quarantotto ore di digiuno per migliorare le condizioni di vita dei detenuti: a questa iniziativa, lanciata a livello nazionale dal Coordinamento del detenuti, aderiranno a Ferrara sia l’associazione 34R che il laboratorio Sancho Panza.

L’azione simbolica, che comincerà mercoledì 16 e verrà condotta a staffetta fino a lunedì 23 aprile, fa parte di una più articolata mobilitazione organizzata sull’intero territorio italiano a partire dal 5 aprile, una mobilitazione finalizzata a rinvedicare i diritti di chi è recluso, condotta sia all’interno che all’esterno degli istituti detentivi.

Essa comprende presidi informativi e solidali, come quello realizzato nel capoluogo estense domenica 30 marzo in via Arginone, al quale hanno partecipato circa 80 persone, cittadini emiliani ma anche provenienti da fuori Regione.

Il collettivo 34R e il laboratorio Sancho Panza intendono continuare questo impegno, sostenendo l’informazione e la battaglia per i diritti di chi è ristretto, anche attraverso la pubblica lettura e la divulgazione del comunicato redatto dal Coordinamento dei detenuti, favorendo la donazione di libri per la casa circondariale in occasione della giornata “Macero No” del 12 aprile.

«Ho deciso di non alimentarmi per 48 ore per due motivi – racconta la sua scelta una delle ragazze che intraprenderà il digiuno – : voglio avvicinarmi, a livello emotivo, all’esperienza di digiuno intrapresa da diversi detenuti, per sentirmi partecipe e vicina a livello viscerale; inoltre voglio sfruttare questa esperienza personale come veicolo per le importanti lotte che queste persone portano avanti all’interno delle carceri».

Questo è l’appello che i soci di 34R e Sancho Panza rivolgono alla cittadinanza ferrarese: «chiediamo alle persone di essere solidali, di diffondere il comunicato e mobilitarsi a loro volta, nella convinzione che il carcere non sia una soluzione ma un problema, in una società già piena di contraddizioni».

Laboratorio Sancho Panza

Collettivo 34R

Macero NO

Comunicato congiunto di Alegre, DeriveApprodi, DuePunti, Eleuthera

Campagna rivolta agli spazi sociali autogestiti e autorganizzati

Avanziamo una proposta a tutti gli spazi sociali animati dai princìpi dell’autogestione e dell’autoproduzione per la costruzione, in ciascuno di essi, di un presidio del sapere basato sulla l’uso e la diffusione dei libri.

immagine macero noL’incontrastato processo di omologazione culturale in atto da un trentennio nel nostro paese sta producendo un devastante impoverimento delle capacità intellettive di milioni di persone. La produzione, la distribuzione, la commercializzazione del libro come principale strumento di diffusione del sapere individuale e sociale sono sconvolti da una incessante concentrazione dei poteri che ne governano i meccanismi di funzionamento. Le librerie indipendenti, fino a un decennio fa luoghi privilegiati della cura e della diffusione della bibliodiversità, stanno subendo una sistematica distruzione o l’assorbimento in quelle di catena di proprietà dei grandi gruppi editoriali. Gli editori indipendenti vedono quotidianamente ridursi gli sbocchi distributivi della loro produzione che si accumula in giacenze il cui costo gestionale diventa insostenibile. Da qui la scelta obbligata di macerare centinaia di migliaia di libri spesso di notevole qualità e pregio.

A questa devastazione occorre reagire con determinazione. Per lunghi decenni i luoghi dell’autogestione e dell’autoproduzione pur scontando molti limiti hanno comunque garantito, logisticamente e politicamente, le espressioni di una resistenza culturale. Questi limiti andrebbero ora interrogati, affrontati. La costruzione di spazi librari al loro interno, strutturati con criteri di serietà e funzionalità, possono essere parte di questo ulteriore passaggio in avanti nell’organizzazione della resistenza.

Il primo passo di un tale progetto potrebbe essere la costruzione in ogni spazio autogestito di un evento che offra la possibilità di acquistare a prezzi scontatissimi (3 euro, di cui 2 destinati all’editore e 1 agli spazi ospitanti) i libri di alcuni editori destinati al macero. Alcune esperienze pilota hanno già dimostrato il successo di questa iniziativa.

Gli editori disponibili a questo progetto sono finora: DeriveApprodi:duepuntiAlegreEleuthera.

A stimolo di avvio una discussione questo progetto proponiamo anche, a parte, la lettura di un testo sul tema dell’autoproduzione e dell’autogestione nei Centri sociali negli anni Ottanta e Novanta. [qui]

#SIAENOGRAZIE

 

#SiaeNoGrazie + #PirateDay
12
/04/2014 c/o Centro di promozione Sociale e Culturale La Resistenza, Via della Resistenza 34

 

#Siaesiaenograzienograzie primo evento nazionale dimostrativo di programmazione musicale e concerti live di musica libera esente SIAE, per il diritto d’autore, contro il dovere d’autore!

 

Durante la giornata si terrà contemporaneamente il primo #PirateDay, giornata dedicata alle tematiche Pirata con interventi sul software libero, su Trashware/RicicloPC, Tecnocontrollo e Sicurezza digitale, sulle alternative alla tutela delle opere e sui nuovi strumenti e sistemi di interazione e partecipazione sociale.

Continua a leggere

RIACE, LAMPEDUSA, FERRARA. Esempi di accoglienza nel cuore del Mediterraneo

italiani doc
Lunedì 14 aprileore 16, presso la Sala Estense di piazza del Municipio “RIACE, LAMPEDUSA, FERRARA. Esempi di accoglienza nel cuore del Mediterraneo”
L’incontro, introdotto dallo scrittore e giornalista Tahar Lamri e moderato da Rania Guenboura del Comitato Occhio ai Media, vedrà la partecipazione di Domenico Lucano (sindaco di Riace, RC) e Paola La Rosa (Comitato 3 Ottobre), assieme agli interventi di alcune delle realtà più attive nell’accoglienza e nell’integrazione sociale dei migranti sul territorio ferrarese (Coop. Camelot e Ufficio Migranti CGIL).
L’intento, attraverso gli interventi che si susseguiranno nell’incontro in questione, è quello di mostrare come un approccio ai fenomeni migratori volto all’inclusione e all’accoglienza sia non solo possibile e auspicabile, ma anche concretamente già posto in essere.
Fenomeni sociali così complessi come quelli delle migrazioni non possono né devono essere affrontati in un’ottica di emergenza perenne, tanto infruttuosa quanto paranoica, caotica e nociva nei risultati. Un altro orizzonte è possibile, e le parole di chi incontreremo nel prossimo evento del 14 aprile ci aiuteranno ad osservarlo con uno sguardo di maggiore consapevolezza.

1° marzo dei migranti

1MARZO4CONTRO IL RAZZISMO E LO SFRUTTAMENTO
Questa giornata, nata nel 2010 come sciopero “una giornata senza di noi”, ha l’obiettivo di mettere in luce il contributo dei migranti alla società italiana.

BICICLETTATA PER UNA FERRARA MULTICULTURALE

SABATO 1° MARZO
ore 15
PARTENZA PIAZZA TRAVAGLIO

PER L’ABOLIZIONE DELLA BOSSI-FINI
PER LA CITTADINANZA DEI FIGLI NATI E/O CRESCIUTI IN ITALIA
PER LA CHIUSURA DEI CENTRI DI DETENZIONE (CIE e tutti gli altri centri di reclusione amministrativa)
PER IL DIRITTO DI VOTO PER I MIGRANTI RESIDENTI
PER IL RISPETTO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI E CONTRO IL CAPORALATO
PER LA LIBERTÀ DI MOVIMENTO, DI SCELTA E DI COSTRUZIONE E REALIZZAZIONE DEL PROPRIO PROGETTO DI VITA IN CASO DI NECESSITÀ DI MOVIMENTO

Non solo in territorio di confine, ma anche all’interno degli Stati Europei c’è un sistema di differenziazione ed esclusione che rende i diritti, ma anche le vite stesse, precari ed incerti. Le tragedie come quella del 3 Ottobre 2013 ci parlano di come i migranti vengono respinti nel mar Mediterraneo; ma migliaia di altre forme di respingimento avvengono ogni giorno nelle scuole pubbliche, negli uffici anagrafe, nelle questure, nelle ASL e negli ospedali, in cui tutti diventano vittime: non solo chi è appena arrivato, ma anche chi è qui da molti anni o è nato qui. E vede ogni giorno trasformarsi la salute, l’istruzione, l’assistenza e la previdenza sociale sempre più in un privilegio irraggiungibile.

PER ADESIONI: labsanchopanzaferrara@inventati.org

PROMUOVE: Italiani d.o.c. (Diverse Origini Culturali)

ADERISCONO:
Cittadini del Mondo
Collettivo 34R
Coop. Camelot
Lab. Sancho Panza
UDS Ferrara
CGIL Ferrara

NO HAY PROBLEMA live

nohayproblemaDirettamente da Palermo i NO HAY PROBLEMA!

Irene Ientile (cantante), Marco Faldetta (bassista, contrabassista) e Lucia Lauro (percussionista), ma per quelli che li conoscono semplicemente IRELUMA!
Nasce nel gennaio 2010 da un’occasione fortuita: un concerto da tenere nonostante l’assenza improvvisa del pianista. I tre componenti si esibivano da tempo nella band No Hay Problema e facendo di necessità virtù il trio scopre il piacere di trovare gli incastri musicali possibili per un organico strumentale basato sulla tessitura ritmica (basso e percussioni) e sulla linea melodica (voce), con il solo sostegno armonico della linea di basso.
L’esperimento ha dato vita ad un repertorio coveristico di ottima riuscita e molto gradito al pubblico, sempre più numeroso.
La scelta dei brani è orientata prevalentemente al genere latino/caraibico e alla canzone d’autore italiana e francese. Continua a leggere

GlocalFestival-Festival della nuova canzone italiana

glocalfestivalGlocalFestifal – il Festival della (nuova) canzone italiana

Perchè GlocalFestival?
Nel periodo del Festival di Sanremo, vogliamo mostrare un’altra faccia del Festival, non più come simbolo -soltanto- dell’Italia nazionalpopolare, ma anche di quella multietnica, tollerante e solidale.

Il festival si colloca all’interno del progetto “Italiani D.O.C.” – a breve ulteriori informazioni. Stei tiund!

Italiani D.O.C. (Di Origine Controllata) è un’espressione spesso utilizzata per indicare le generazioni figlie di persone nate in Italia e differenziarle da quelle con genitori provenienti da altre culture.
Ma perchè discriminare? Siamo tutti cittadini, in un’Italia nuova, diversa e multiculturale.

Italiani D.O.C.: di Diverse Origini Culturali

ANCH’IO RESISTO!

logofileridotto

A Ferrara il Centro Sociale La Resistenza è diventato in questi tre anni un laboratorio permanente di arte e cultura, di partecipazione sociale multiculturale ed intergenerazionale, di militanza politica e di sperimentazione di forme di produzione alternative al mercato capitalistico. Questo centro sociale è stato per vent’anni un luogo di aggregazione e di incontro per gli anziani che lo hanno gestito e frequentato. Dal 25 aprile 2011 ha abbracciato la possibilità di arricchire i propri spazi e i propri progetti accogliendo nuove realtà accanto alla partecipazione costante degli anziani: l’Associazione 34R e il laboratorio Sancho Panza, il Collettivo EcoResistenti e l’UDS, il Gruppo di Acquisto Solidale “Citta nova” e del quartiere, il progetto di web radio “Radio Strike” e tutti gli altri soggetti che hanno attraversato questo luogo moltiplicandone le potenzialità e rafforzandone il valore inclusivo.
Il Centro Sociale La Resistenza è fondato sull’autogestione e sulla libera collaborazione che i soci offrono, nessuno percepisce un reddito dalle attività di gestione e tutto il ricavato degli eventi che proponiamo è stato utilizzato per assolvere alle spese(si assolve ad una cosa in caso di adempimento) di gestione, manutenzione e per il potenziamento dello spazio e dei progetti che sostiene. Le decisioni vengono discusse coralmente in sede assembleare, momento pubblico e appuntamento settimanale la cui partecipazione da parte di tutti i soci ANCeSCAO è sempre stata sollecitata e gradita. Solo attraverso il dialogo e l’ascolto reciproco è possibile dare vita ad una comunità concreta capace di abitare consapevolmente il proprio tempo ed il territorio urbano in cui e di cui vive, mettendo a valore in senso anticapitalistico l’energia produttiva, creativa e politica di ogni differente singolarità in favore di una condivisione comune del mondo che frequentiamo.
Il Centro Sociale La Resistenza ha accolto ed accoglie laboratori politici che, al di fuori di ogni connotazione partitica, prendono posizione rispetto le decisioni e gli eventi che riguardano il territorio comunale e il mondo globale del quale siamo parte integrante. In forza di questa esigenza abbiamo creato percorsi di lotta contro la devastazione ambientale che Hera ed istituzioni promuovono sotto le mentite spoglie di un capitalismo green; abbiamo promosso momenti di attenzione pubblica riguardo le violenze di Stato, il conflitto palestinese-israeliano e le molteplici primavere arabe; accolto e sostenuto la lotta NO TAV e quella di tanti altri comitati che in Italia si attivano contro la predazione di un mondo che è e deve essere Comune.
La collaborazione con Cittadini del Mondo e con altre reti associative che esprimono la voce delle minoranze, siano esse di genere, etniche o legate allo sfruttamento della terra e del precariato, ha rafforzato la fiducia nel fatto che costruendo percorsi partecipati e collettivi si possa trasformare l’esistente. Il desiderio di dare vita a nuove pratiche di convivenza sociale e di produzione è stato occasione di incontri e cicli seminariali che facessero luce sul nostro tempo, sui dispositivi finanziari dai quali siamo catturati e sulla potenza che possono ancora incarnare i nostri strumenti di liberazione. La campagna anti-SIAE e la messa in discussione delle logiche proprietarie nell’epoca della crisi globale, la creazione di mercati bimensili di autoproduzione e di una ciclofficina, la presa di posizione contro le misure di austerity e la pratica di recupero degli esuberi alimentari esprimono la volontà comune di riappropriarsi di modalità di esistere e di convivere capaci di criticare e di restituire un valore differente al modo in cui interagiamo nella rete glocale. Questo per noi è stato ed è fare politica attivamente, dal basso, interfacciandoci con le istituzioni ed insieme rimanendone al margine, ponendoci come linee di frattura e costruendo piani di confronto liberati dalle pretese demagogiche e populiste.
Il Centro Sociale La Resistenza è un luogo di confine che si è lasciato attraversare ed arricchire da esperienze artistiche e performative molteplici ed eterogenee. Questa vocazione all’arte ha preso ogni volta le forme cangianti di performance di danza, concerti, mostre fotografiche e graffiti, presentazioni e reading musicali di libri, laboratori di teatro per adulti e bambini, laboratori di danza, giocoleria e di pittura. Privilegiando la collaborazione con artisti locali, nondimeno abbiamo accolto il passaggio di artisti più affermati, offrendo e ricevendo il calore di una serata tra amici, compagni, fratelli, sorelle e sconosciuti. La soddisfazione più forte consiste nel vedere le persone tornare e talvolta proporre le proprie idee, gli artisti amare quel piccolo palco di fianco al bancone del bar e nel desiderio reciproco di rafforzare questi contatti. Il progetto di una web radio non ufficiale della Resistenza, “Radio Strike”, che non ha nemmeno un anno di vita e conta già molti programmi in attivo, non poteva che valorizzare le energie presenti in questo spazio ed attrarne di nuove, permettendo la comunicazione con realtà, persone ed eventi in modo davvero globale e dando l’occasione ad ogni singolo interessato di esprimersi creativamente generando immaginari collettivi che chiedono di essere sperimentati, incrementati e diffusi.
Stiamo lavorando per la creazione di una biblioteca comune, che possa essere una risorsa per tutta la cittadinanza e un luogo di crescita culturale e di incontro vivo tra le persone che la animeranno. Ogni nostro progetto, così come la semplice autogestione dello spazio, è legato alle disponibilità che le persone mettono in gioco: non c’è migliore apologia dei muri resistenti e dei laboratori che la costituiscono se non quella di continuare o incominciare ad apportare la propria energia ed il proprio impegno a favore di questa eterogenea e multiforme realtà sociale. Il Centro Sociale La Resistenza vive se le persone che lo frequentano credono nelle sue potenzialità partecipandovi attivamente.
Consci del fatto che Ferrara sia una città a basso livello di intensità dal punto di vista della conflittualità sociale e politica, il senso del nostro agire si misura sulla capacità di incontrare le problematiche del territorio, di farcene carico e di imprimervi una direzione che tuteli la dignità e la libertà, l’accesso ai beni comuni e ai servizi sempre più assenti nel nostro tessuto urbano. In un tempo di crisi permanente è fondamentale valorizzare le esperienze e gli spazi che abbiano come finalità esclusiva la creazione di una ricchezza sociale aperta alla partecipazione di tutte e tutti.
“Niente per noi. Per tutti tutto”: contro le dinamiche opprimenti dell’esclusione sociale e della precarizzazione della vita, servire pranzi e cene ad offerta libera e/o a prezzi popolari sulla base del recupero alimentare, dare la possibilità di vendere ed acquistare prodotti di natura alimentare e artigianale al di fuori della grande distribuzione, trasmettere da una web radio libera e pirata, offrire concerti ed eventi artistici gratuiti e senza fini di lucro. Queste sono alcune delle pratiche che rivendichiamo con tono risoluto e che disegnano, seppur in maniera minima, un possibile orizzonte di trasformazione che necessita di essere costantemente riattivato e realizzato.
Siamo consapevoli di abitare un quartiere, di avere muri confinanti con altri cittadini e che la convivenza nel territorio urbano sia un percorso che richiede di essere costruito giorno per giorno. Fino ad ora, in questi tre anni, abbiamo accolto le problematiche sorte in merito ai rapporti con il vicinato indicendo momenti di incontro ed assemblee pubbliche di quartiere, affrontando i vari richiami con atteggiamento aperto ed una comunicazione non-violenta. Abbiamo regolarizzato le nostre attività sotto vari aspetti e ristretto le possibilità di fare concerti a volumi che non minassero la quiete delle persone che abitano nei pressi del Centro. Continuiamo ad invitare il vicinato ad attraversare questo confine per conoscerci, lasciarsi coinvolgere e per toccare con mano il valore delle attività qui presenti.
Le gravi minacce ricevute in questi mesi, gli esposti, il controllo USL e le multe ci mettono di fronte alla scelta di un posizionamento ben preciso. Se il Centro Sociale La Resistenza e il suo divenire sono considerati e vissuti come Bene Comune della città il nostro impegno, la nostra gioia e la nostra lotta non possono venire meno. Anzi, ora più che mai, possiamo divenire consapevoli di quello che ancora può essere La Resistenza e non vi è miglior difesa che l’apertura di questo spazio a chiunque desideri migliorarlo.

Pertanto rivendichiamo la sopravvivenza del Centro Sociale La Resistenza e chiediamo alla cittadinanza, alle istituzioni ed alle realtà che operano a Ferrara di:
– sostenere, dimostrando esplicita solidarietà, il Centro Sociale e le associazioni che lo partecipano attraverso la campagna di raccolta firme ANCH’IO RESISTO e la diffusione del presente documento;
– incrementare la partecipazione attiva alla vita del Centro, arricchendola di proposte e progetti che restituiscano a questa città un luogo di libertà e di crescita comune;
– frequentare i momenti assembleari per condividere il senso ed esplorare le possibilità di questa esperienza sociale e politica.
Queste riflessioni sono state suscitate dall’assemblea pubblica tenutasi il 22 Gennaio nei locali de La Resistenza, partecipata da circa un centinaio di persone che in questi anni hanno dedicato il proprio tempo frequentando ed arricchendo questo spazio aperto. Questa risposta immediata ci ha colmato di gratitudine ed infuso la necessaria energia per proseguire tutt* insieme questo percorso di lotta e di amore.
Assemblea ANCH’IO RESISTO