È nato in seno a una residenza artistica, il nuovo lavoro del cantautore pugliese che anticipa l’album “Memory Of Mine, Memory To Be”. Eccolo in anteprima

di Tobia D'Onofrio - 18 dicembre 2013

Da qualche anno ormai il salentino Oh Petroleum ha scelto la strada di un cantautorato confessionale. Le sue canzoni sono piccoli affreschi privati che evocano scenari di desolazione, talvolta metafisici, altre volte carnali e terreni, con predominanza di tinte scure, spesso in bianco e nero. La scuola è quella di Neil Young anche se la visione autarchica di Oh Petroleum, minimale nell’esposizione, intenso nell’interpretazione, ricorda il lavoro di outsider come Will Oldham o il Jeff Buckley piu intimista. Ma lo spessore della musica di questo artista risiede anche nei concept che spesso si celano dietro l’apparente semplicità dei sui brani scarni. Da tempo ormai Maurizio é più vicino al mondo dell’arte contemporanea che a quello dell’indie rock. Frequenta il giro delle residenze artistiche e prende parte a performance con personaggi del mondo dell’arte contemporanea, come Luigi Presicce, approdato già negli anni 90 alla galleria milanese Colombo Arte Contemporanea e oggi dedito principalmente all’arte relazionale. Presicce ha sempre amato il mondo della musica rock; non a caso compare sulla copertina di Mistici d’Occidente dei Baustelle. E Oh Petroleum ha sempre amato il circuito dell’arte. Per un musicista del genere il concerto viene inteso come un vero e proprio happening che per ora preferisce un pubblico di pochi iniziati a una folla indistinta di curiosi. L’esibizione diventa dunque un viaggio nelle sensazioni private dell’artista, una scoperta concessa a pochi eletti. In quest’ottica il video della performance può assurgere a testimonianza del suo passaggio. E ogni nota tende ad essere gesto significante nel quadro complessivo di un concetto in cui la musica è solo parte della narrazione. L’orecchio percepisce una storia oltre le note. Il testo della canzone suggerisce significati obliqui. Brevi storie o piccoli bozzetti, come questo secondo singolo Atria, Ventricles And Arteries, estratto dall’album Memory Of Mine, Memory To Be, di imminente uscita su vinile Marsèll Music, che si ispira appunto al dipinto di Arnold Bocklin Ulisse e Calipso.

Il videoclip è nato in seno a una residenza artistica che si è tenuta a Ustica nell’ambito del festival Isole di Circe 2013. I performer protagonisti del video sono lo stesso Maurizio Vierucci, aka Oh Petroleum e la regista Claudia Mollese. Il loro obiettivo: ricreare l’atmosfera del quadro Ulisse e Calipso a due bracciate dall’isola di Ustica, dove secondo la mitologia greca risiedeva la maga Circe, appunto, colei che provocò il naufragio da cui si salvò solo Ulisse, scaraventato per sette lunghi anni sull’isola di Calipso. In questo scenario il testo della canzone sembra narrare di un amore schiacciante ai limiti della perdizione. «Il video parte dall’idea di tramutare il viaggio di una coppia in una narrazione tra il ricordo e il presagio intrecciandoli in modo indelebile. Quando mi è stato chiesto di realizzare il video sull’isola di Ustica ho iniziato a studiare il posto, ho scoperto lo Scoglio del Medico, isolotto vulcanico accogliente e simile al dorso di un pesce, e ho deciso di andare via idealmente dall’isola che ci ha ospitato». A trovare un rifugio, quindi, nell’isola dell’isola.